lunedì 19 agosto 2013

ESERCITAZIONE. Variazione dell'ISO

Prima di iniziare con l'esercitazione, trasferisco qualche appunto da Ansel Adams.


SENSIBILITA’ DELLA PELLICOLA
Ogni pellicola ha una particolare sensibilità alla luce, stabilita al momento della fabbricazione. Una determinata pellicola necessita di una specifica quantità di luce per produrre la prima densità utile, e quantità di luce maggiori forniscono densità maggiori, fino a un massimo. La regolazione del tempo d’esposizione e dell’apertura del diaframma ci permette di assicurarci che la quantità di luce che proviene dal soggetto e raggiunge la pellicola rientri nella gamma di luminosità in grado di produrre incrementi di densità visibili, e quindi un’immagine utilizzabile. Pertanto, dobbiamo disporre di una misura della sensibilità della pellicola, cioè della sua rapidità.
A questo scopo, nel tempo sono stati impiegati diversi sistemi, ma i due oggi più diffusi sono la scala ASA (che prende il nome dalla vecchia American Standards Association, ora trasformata in American National Standards Institute) e la scala di origine tedesca DIN (Deutsche Industrie Norm). Entrambi i sistemi sono ora confluiti in un unico standard internazionale, denominato ISO, ma i numeri e i valori che caratterizzano la sensibilità sono rimasti gli stessi.
La rapidità ASA di una pellicola è rappresentata da una scala aritmetica nella quale il raddoppio della sensibilità viene indicato dal raddoppio del numero ASA. A ogni raddoppio numerico, l’esposizione necessaria per una determinata ripresa è ridotta alla metà (ovvero di uno stop: un diaframma o un valore di tempo di otturazione). La scala è suddivisa in settori equivalenti e variazioni di esposizione di un terzo di stop, in modo tale che ogni terzo numero rappresenti un intero diaframma o un intero tempo di otturazione:
12        16        20        25        32        40        50        64        80        100      125      160      200      250 320           400      500      640      800      1000    1200            1600    ecc.     
Il rapporto reciproco di questi valori ci permette di sapere, per esempio, che sostituendo una pellicola da 50 ASA con una da 200 ASA, potremo ridurre l’esposizione di due diaframmi, oppure modificare proporzionalmente il tempo di otturazione a ¼ del valore di partenza.


Per l’esercitazione sulla variazione dell’ISO ho impostato la macchina in modalità P (programmata: la fotocamera sceglie sia il tempo che diaframma) e ho variato le ISO mantenendo la stessa inquadratura. Si può così osservare come cambiano il diaframma e i tempi di esposizione per ottenere la medesima immagine.

Ho usato il cavalletto per tutti gli scatti.


ISO 100 - f/5,0 - 1/60 sec



ISO 125 - f/5,6 - 1/80 sec



ISO 200 - f/6,3 - 1/100 sec



ISO 400 - f/7,1 - 1/125 sec



ISO 640 - f/8,0 - 1/160 sec



ISO 1000 - f/9,0 - 1/200 sec



ISO 2000 - f/11 - 1/320 sec



ISO 3200 - f/13- 1/400 sec